Una legge di 20 anni fa prevede una aliquota IVA del 4% per:
Materiale elettorale, spazi di affissione, affitto locali per manifestazioni
elettorali, ecc. Questa legge ha equiparato l’IVA per motivi elettorali all’IVA
che vige per i generi alimentari. In origine questa aliquota si applicava solo
alle Elezioni Europee; con una legge del 2004 l’aliquota si estendeva a tutte
le competizioni elettorali. In sostanza in 16 tornate elettorali, dal 2004 ad
oggi, queste leggi hanno generato un mancato
introito per
l’erario oscillante fra i 70 – 80 milioni di euro.
Non sarebbe ora di cambiare rotta. Perché una così marcata
differenza fra l’IVA di chi lavora e produce e quella di chi fa una campagna
elettorale?
Una assurdità italica, una delle tante
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