mercoledì 30 settembre 2015

Tirarsi da parte...

“Chi è più fiacco, si tiri da parte; ma lasci lavorare gli altri, li aiuti, li sospinga anzi”.
(G.Matteotti)

giovedì 24 settembre 2015

Rifondare il capitalismo

La questione non è,  rifondare il capitalismo.
Il problema è dimostrare se è  attuabile il superamento di un sistema incentrato sulla sfrenata  accumulazione, irrispettosa di tutto, ambiente compreso.

A proposito di Freud

<<Non solo  era  un  genio, ma  a  differenza  di  molti  altri geni era  un  uomo  straordinariamente  cordiale  […] Aveva qualcosa del vulcano non  completamente  spento, qualcosa di oscuro,  di rimosso,  di  riservato.
Mi ha fatto  un’impressione  che  ben  poche persone mi hanno fatto, un’impressione  di grande gentilezza, e dietro la gentilezza di grande forza>>.
( Leonard Woolf, a proposito di Sigmund Freud, da Downhill all the Way,  1967)

capitalismo e Civiltà

Il capitalismo, con la Rivoluzione  Industriale, è un qualcosa  di diverso dal concetto di civiltà. 
La civiltà affonda le proprie radici nell’alba dell’umanità.
Il  capitalismo  con il suo linguaggio: mercati, contratti, denaro, mondializzazione, è riuscito non  solo a rivestire l’umanità, addirittura  l’ha  rimodellata.

Il capitalismo con la Rivoluzione Industriale...

Il capitalismo, con la Rivoluzione  Industriale, è un qualcosa  di diverso dal concetto di civiltà. 
La civiltà affonda le proprie radici nell’alba dell’umanità.
Il  capitalismo  con il suo linguaggio: mercati, contratti, denaro, mondializzazione, è riuscito non  solo a rivestire l’umanità, addirittura  l’ha  rimodellata.

il mantello riempito d'acqua

- Il Vangelo dello Pseudo Tommaso -  testo greco A-
XI, 1-2  racconta uno dei tanti miracoli di Gesù. Gesù aveva 6 anni, Maria lo manda con una brocca ad attingere l’acqua, ma Gesù rompe la brocca :
“…sua madre lo mandò ad attingere  acqua e portarla in casa, dandogli una brocca […] la brocca si ruppe. Gesù allora stendendo il mantello che aveva indosso, lo riempì d’acqua e lo portò a sua madre. E sua  madre, vedendo il fatto straordinario che era accaduto lo baciò, e serbava dentro di sé i misteri che gli vedeva compiere”.
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Che bella scena, che descrizione sublime, quale dotto teologo riuscirebbe con parole così semplici a suscitare nel cuore di chi legge emozioni profonde. Mi pare di vederla Mari

Oro, incenso. mirra.

“E i magi videro il  bambino  con sua madre Maria, e trassero fuori della   loro bisaccia dei doni: oro, incenso e mirra”.
(Protovangelo di Giacomo: XXI, 3).
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Nei Vangeli canonici, non si descrivono i doni. I doni sono descritti in questo Apocrifo. Gli Apocrifi sono Vangeli non riconosciuti dalla  Chiesa che tuttavia da alcuni di essi ricava notizie e dati molto importanti.

l' INDIVIDUO nella folla.

“E’ caratterizzato da obnubilamento della personalità cosciente; predominio della personalità incosciente, orientamento per vis di suggestione e di contagio, dei sentimenti e delle idee in un medesimo senso; tendenza a trasformare in atto le idee suggerite. Egli  non è più se stesso , ma un automa diventato incapace di guidarsi con la propria volontà.
Ha anche la spontaneità, la ferocia con gli entusiasmi degli esseri primitivi”.
( Gustav Le Bon -1841\1931- psicologo francese)

Sulla psicologia delle folle...

“Ci  si  ingannerebbe  sulla psicologia delle folle, se si credesse che vi predominano gli istinti rivoluzionari. Solo  le loro  violenze  ci illudono su questo punto. Ma le loro esposizioni rivoltose e distruttrici sono sempre molto effimere. L’influsso  prevalente dell’inconscio, rende le folle estremamente conservatrici.  Abbandonate a se stesse si stancano  presto dei loro disordini e si dirigono d’istinto  verso la servitù”.
( Gustav Le Bon -1841\1931- psicologo francese)

domenica 20 settembre 2015

Dagli antri bui...

“Dagli antri bui della miniera viene la nenia dell’acqua che trasuda, mentre una turba di miseri, affaccendata  e sicura,  scova i filoni del minerale procedendo ricurva con le spalle e con l’anima!
Mentre con occhio avido di nano guarda  le luccicanti menzogne dell’oro”.
(H. Ibsen – drammaturgo  norvegese – 1828\1906)

Comune di Torino e strumenti finanziari derivati

Il bilancio del Comune di Torino presenterebbe, alcune criticità.
Il Comune ha in funzione 25 contratti derivati, stipulati tra il 2002 e il 2007, alcuni frutto di rinegoziazioni di contratti precedenti, per un ammontare nozionale complessivo di € 942.799.879,90. 
Le banche interessate sono diverse e fra queste c’è anche la banca che attualmente svolge il servizio di Tesoreria comunale.
Alcuni esperti che hanno esaminato la documentazione relativa ai derivati, ritengono che molti di questi non siano adatti alla funzione per la quale erano stati sottoscritti: Coprire le finanze comunali dai rialzi dei tassi di interesse.
Un esempio alcuni di detti derivati utilizzano come parametro Libor Us$, a fronte di debiti che il Comune ha ovviamente contratto in Euro.
Vediamo allora cosa ha stabilito la giurisprudenza.
Il Consiglio di Stato, Sez.V, 7 settembre 11, n.5032 e recentemente il Tribunale di Milano, sentenza n.5118 del 2011, hanno espresso chiaramente la seguente linea: I contratti derivati che non rispondono alle finalità di gestione del rischio, ovvero sono speculativi devono essere annullati.
Mi sembra del tutto logico, visto che si parla di denaro degli Enti locali, soldi pubblici.
Il Comune di Torino, abbandonando questi contratti recupererebbe centinaia di milioni di € - da destinare ai bisogni dei cittadini, che in questo momento ne avrebbero un forte bisogno.  
 

l'INDEGNO governo

   

Il primo   dovere di qualsivoglia governo è: Garantire il benessere  ai propri Cittadini.

venerdì 18 settembre 2015

Libera l'oppresso...


Siracide 4, 8-10.
Libera l’oppresso da chi l’opprime,
e non essere pusillanime nel fare giustizia.
Sii per gli orfani come un padre,
e come un marito verso le vedove;
sarai come un figlio dell’Altissimo,
e ti amerà più di tua madre”.

Malattia professionale


Un mio conoscente che ha sempre lavorato   in un patronato sindacale, si occupava di malattie professionali.Ora in pensione ha la passione per gli scacchi.
Essendo curioso, gli ho chiesto di illustrami a grandi linee, in cosa consisteva il suo lavoro. Ecco la sua risposta:
“La legge prevede che per vedersi riconoscere una malattia professionale, debba esistere un <nesso causale> tra il rischio lavorativo cui è stato esposto il lavoratore e la malattia denunciata. 
Il lavoratore si presenta al nostro patronato che istruisce la pratica.
Il lavoratore è visitato da un medico presso la sede del nostro patronato. Il medico se ritiene sussistenti le condizioni necessarie, presenta denuncia all’INAIL territoriale.
L’INAIL territoriale sottopone a una prima visita medica il lavoratore, a seguito della quale: Accoglimento o respingimento della domanda.
Il lavoratore al quale è stata respinta la domanda, viene nuovamente visitato presso il patronato. Il medico che lo ha visitato, in presenza delle condizioni necessarie,  presenta ricorso all’INAIL.
Segue seconda visita medica all’INAIL: Accoglimento o respingimento della domanda.
Nel caso “frequente” di respingimento, il lavoratore tramite il Patronato, fa causa all’INAIL: La causa la paga il patronato.
Qualora il lavoratore vinca la causa contro l’INAIL, potrà fare una seconda causa al datore di lavoro per vedersi riconoscere il danno residuale”.
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Una sola  considerazione: In una Repubblica fondata sul lavoro, non sarebbe possibile adottare una procedura più snella e meno farraginosa?
Un lavoratore per vedersi riconoscere la “malattia professionale” deve fare un simile percorso ad ostacoli?

I non autosufficienti

 
La riforma del Senato non inciderà in alcun modo sulla carenza di strutture sanitarie per anziani non autosufficienti.
L’allungamento della durata della vita, impone che lo Stato si occupi di tutti gli anziani, soprattutto di quelli non autosufficienti.
Parkinson, Alzheimer, ecc., sono  patologie legate spesso all’età. I centri pubblici di assistenza, sono pochi e quelli privati sono costosi, con le attuali pensioni, pochi se li possono  permettere.
Dopo una vita di lavoro, e relative tasse versate (comprese quelle per la sanità) trovarsi in vecchiaia a dover pagare per essere assistiti, mi sembra francamente una grande ingiustizia. Questa questione attende di essere avviata a soluzione.

Fermare questo Esecutivo

mercoledì 16 settembre 2015

MESI di attesa per una visita all'ASL

 
Un mio amico aveva prenotato una visita oculistica alla ASL competente: Mesi di attesa!
Un mio conoscente aveva prenotato un'intervento agli occhi presso l'ASL competente: Un anno di attesa!
L'alternativa: Andare privatamente e pagare!!!
Mi chiedo ma come è possibile questa situazione?
Il 70% del bilancio della Regione Piemonte è per la Sanità; e nonostante questo 70%, una persona deve attendere tutto questo tempo per essere curata?
E' questa l'attuazione dell'art.32 della Costituzione???

NO ARMI ma AIUTI ALLE FAMIGLIE.

    

Una tesi  ripetuta fin troppo <<in Italia ci sono troppi anziani>>. Tutti debbono invecchiare, si inizia ad invecchiare nel preciso istante della nascita. Invecchiare non è una colpa. Se si vuole rilanciare la natalità in Italia, si devono  aiutare le Famiglie. Con aiuti concreti e sostanziosi alle Famiglie, la natalità degli italiani inizierà ad aumentare.

domenica 6 settembre 2015

il distacco del Deputato

  “Il distacco del deputato dalla massa della popolazione, composta in prevalenza da persone non inquadrate in un partito, segna il pericolo di un allontanamento sempre maggiore del paese legale dal paese reale”.
(A.J. Jemolo)

Rigore?

“Non c’è alternativa alla linea politica di rigore. E’ una linea dura ma se non si persegue c’è il baratro.”
Questa linea di pensiero, mi troverebbe favorevole ad una condizione, il rigore, il massimo rigore andrebbe perseguito per eliminare:
- Sprechi
- Privilegi
- Assurde disparita di trattamento, retributivo e pensionistico.
  Il “rigore” non deve cadere addosso sempre agli stessi lasciando inalterato il privilegio e lo spreco.
Non è accettabile che un cittadino riceva una liquidazione di svariati milioni di euro. Non è accettabile che un cittadino percepisca una retribuzione degna di un faraone.
Quello che la maggioranza della cittadinanza vuole veramente è che i sacrifici li facciano soprattutto, coloro che non ne hanno mai fatti. Un lavoratore dopo una vita di lavoro si becca una pensione appena sufficiente per vivere. Il privilegiato si becca una pensione sufficiente a mantenere 20,30, 40 famiglie.
Se non si comprende questo punto essenziale, continuare a chiedere rigore e sacrifici, non solo non ha senso, ma rischia di indisporre ed indispettire sempre più cittadini stanchi ed esasperati da tante, troppe ingiustizie. L’art.3 della Costituzione non è un fantasia ma un principio da realizzare in concreto e quanto prima.

Essere affrancati dalla miseria



6. “Essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicura la propria sussistenza, la salute, un’occupazione stabile;…fare di più ed avere di più, per essere di più; ecco l’aspirazione degli uomini di oggi, mentre un gran numero d’ essi è condannato a vivere in condizioni che rendono illusorio tale legittimo desiderio”. (Paolo VI° - Populorum Progressio).
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Solo un grandissimo “uomo” poteva scrivere con tanta passione e calore umano.
Sembra di sentir parlare un riformatore.
Sembra di sentir parlare un sindacalista non concertativo.
Sembra di sentir parlare un profondo conoscitore della vita.
Un papa che scende dalla cattedra e parla al cuore della gente, esprimendone le aspettative.
In un’ Italia dove si persegue con “determinazione estrema” un ridimensionamento dei diritti dei lavoratori,
Paolo VI ci ricorda il valore dell’occupazione stabile.
Occupazione stabile o posto fisso, tanto dileggiato e da molti indicato come nemico pubblico numero 1.
Il posto fisso come il diritto alla salute, sono pilastri fondamentali di ogni autentica società democratica e solidale.
 Essere di più, contare di più, ecco le giuste e legittime aspirazioni di ogni uomo e di ogni donna. Avrò letto almeno 50 volte quest’Enciclica e non mi stanco di  rileggerla.
Ho imparato più da quest’Enciclica che dai paroloni e discorsi dei vari leader che bucano i nostri teleschermi.

Glorioso è il frutto delle buone fatiche


Tutelare la salute del lavoratore

Gli infortuni  e le morti sul lavoro, sono il risultato di un profondo disagio nel quale versa il mondo del lavoro in Italia.
Esiste una copiosa normativa in materia di tutela del lavoratore, servirebbero maggiori controlli sui posti di lavoro.
In una Repubblica fondata sul lavoro, la qualità della vita sui posti di lavoro,  deve essere tutelata sempre e comunque.
Non dimentichiamolo mai: La Costituzione mette al primo posto i diritti della persona, poi quelli dell’impresa.

Due doveri ugualmente importanti.




Oggi sono venuti alla ribalta due diversi  Doveri:
- Dovere di accogliere i Migranti.
- Dovere di far sì che gli italiani,non diventino stranieri nel loro stesso Paese.  
Sono e sarò sempre solidale con chiunque necessiti di solidarietà, italiani compresi. Un dovere non deve escludere l’altro, il dovere di accogliere non deve far dimenticare, il dovere di salvaguardare l’IDENTITA’ NAZIONALE  del Paese ospitante. 

venerdì 4 settembre 2015

Ai partiti nemmeno un euro di pubblico denaro

<<I partiti a dieta: il 2xmille
non basta a sanare i buchi
Nel 2015 già esaurito il fondo da 9,6 milioni,
ma i contributi pubblici calano di più>>.
(Il Fatto Quotidiano, Venerdì 4 settembre 2015, pag.2, di Carlo Di Foggia e Marco Palombi).
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Nel  rimandare alla lettura dell'articolo, una sola considerazione: Ritengo che i partiti non dovrebbero ricevere un solo euro di denaro pubblico. Si facciano mantenere da: iscritti, simpatizzanti e parlamentari. I soldi pubblici servono a risolvere i problemi del Popolo.
 

il PEGNO

Deuteronomio 24,  6.
<<Nessuno prenderà in pegno né le due pietre della macina domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come prendere in pegno la vita>>.

mercoledì 2 settembre 2015

Tornare alsistema elettorale Proporzionale


Tutelare l'integrità fisica dei pedoni.



Comune di Torino
Sindaco
P.zza  Palazzodi Città
10122 Torino

E.P.C.

Prefetto di Torino
Palazzo Prefettura
10122 Torino

Comandante Vigili Urbani
Via Bologna 74
10152 Torino

                                                             (lettera aperta)

Oggetto: <<Tutelare il pedone che attraversa sulle strisce>>.


Gentili AUTORITA’,
l’articolo 32 della Costituzione include il diritto alla salute fra i diritti di ogni individuo. Questo diritto vale anche per il pedone che attraversa sulle strisce.
In corso Palermo di fronte ai numeri civici 76 e 75, c’è un attraversamento pedonale con tanto di semaforo. Regolarmente e quotidianamente, degli automobilisti incoscienti, passano con il verde per i pedoni.
Oggi alle ore 17,45 io e mia moglie attraversavamo ed abbiamo rischiato di essere investiti da ben due vetture. Chi abita in quella zona o chi vi transita, conosce il pericolo di quell’attraversamento.
Prima che qualcuno si faccia male, Vi chiedo di valutare le misure del caso:
- Installazione di una telecamera.
- Installazione di dossi.
- Fare una rotonda.
Sono anni che chi abita in quella zona conosce quell’attraversamento pedonale ed i rischi connessi.
Certo della Vs attenzione, sicuro della Vs.comprensione, con l’occasione porgo deferenti ossequi.
Torino 2 settembre 2015.
Savino Giacomo Guarino