“Non c’è alternativa alla linea politica di rigore. E’ una linea
dura ma se non si persegue c’è il baratro.”
Questa linea di pensiero, mi troverebbe favorevole ad una
condizione, il rigore, il massimo rigore andrebbe perseguito per
eliminare:
- Sprechi
- Privilegi
- Assurde disparita di
trattamento, retributivo e pensionistico.
Il “rigore” non deve cadere addosso sempre agli stessi lasciando
inalterato il privilegio e lo spreco.
Non è accettabile che un cittadino riceva una liquidazione di
svariati milioni di euro. Non è accettabile che un cittadino percepisca una
retribuzione degna di un faraone.
Quello che la maggioranza della cittadinanza vuole veramente è che
i sacrifici li facciano soprattutto, coloro che non ne hanno mai fatti. Un
lavoratore dopo una vita di lavoro si becca una pensione appena sufficiente per
vivere. Il privilegiato si becca una pensione sufficiente a mantenere 20,30, 40
famiglie.
Se non si comprende questo punto essenziale, continuare a chiedere
rigore e sacrifici, non solo non ha senso, ma rischia di indisporre ed
indispettire sempre più cittadini stanchi ed esasperati da tante, troppe
ingiustizie. L’art.3 della Costituzione non è un fantasia ma un principio da
realizzare in concreto e quanto prima.
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