lunedì 7 settembre 2015

Rigore?

“Non c’è alternativa alla linea politica di rigore. E’ una linea dura ma se non si persegue c’è il baratro.”
Questa linea di pensiero, mi troverebbe favorevole ad una condizione, il rigore, il massimo rigore andrebbe perseguito per eliminare:
- Sprechi
- Privilegi
- Assurde disparita di trattamento, retributivo e pensionistico.
  Il “rigore” non deve cadere addosso sempre agli stessi lasciando inalterato il privilegio e lo spreco.
Non è accettabile che un cittadino riceva una liquidazione di svariati milioni di euro. Non è accettabile che un cittadino percepisca una retribuzione degna di un faraone.
Quello che la maggioranza della cittadinanza vuole veramente è che i sacrifici li facciano soprattutto, coloro che non ne hanno mai fatti. Un lavoratore dopo una vita di lavoro si becca una pensione appena sufficiente per vivere. Il privilegiato si becca una pensione sufficiente a mantenere 20,30, 40 famiglie.
Se non si comprende questo punto essenziale, continuare a chiedere rigore e sacrifici, non solo non ha senso, ma rischia di indisporre ed indispettire sempre più cittadini stanchi ed esasperati da tante, troppe ingiustizie. L’art.3 della Costituzione non è un fantasia ma un principio da realizzare in concreto e quanto prima.

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