Il bilancio del Comune di
Torino presenterebbe, alcune criticità.
Il Comune ha in funzione 25 contratti derivati, stipulati
tra il 2002 e il 2007, alcuni frutto di rinegoziazioni di contratti precedenti,
per un ammontare nozionale complessivo di € 942.799.879,90.
Le banche interessate sono
diverse e fra queste c’è anche la banca che attualmente svolge il servizio di
Tesoreria comunale.
Alcuni esperti che hanno esaminato
la documentazione relativa ai derivati, ritengono che molti di questi non siano
adatti alla funzione per la quale erano stati sottoscritti: Coprire le finanze
comunali dai rialzi dei tassi di interesse.
Un esempio alcuni di detti
derivati utilizzano come parametro Libor Us$, a fronte di debiti che il Comune
ha ovviamente contratto in Euro.
Vediamo allora cosa ha
stabilito la giurisprudenza.
Il Consiglio di Stato, Sez.V, 7 settembre 11, n.5032 e
recentemente il Tribunale
di Milano, sentenza n.5118 del 2011, hanno espresso chiaramente la
seguente linea: I contratti derivati che non rispondono alle finalità di
gestione del rischio, ovvero sono speculativi devono essere annullati.
Mi sembra del tutto logico,
visto che si parla di denaro degli Enti locali, soldi pubblici.
Il Comune di Torino,
abbandonando questi contratti recupererebbe centinaia di milioni di € - da
destinare ai bisogni dei cittadini, che in questo momento ne avrebbero un forte
bisogno.
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