In questi giorni, i Radicali visitano molte carceri italiane per
raccogliere le firme a sostegno dei loro quesiti referendari sulla giustizia.
Sono favorevole a tutti i quesiti referendari, precisando che non
ho mai votato radicale e che non condivido molte delle idee radicali.
Mi colpisce il fatto che in pieno agosto, questi cittadini si
impegnino attivamente per portare avanti una battaglia che ritengo giusta.
Qualsiasi Paese, lo si giudica dal suo sistema giustizia.
In Italia nelle nostre carceri, ancora oggi ci sono “non colpevoli”
che attendono di essere giudicati.
Sulle condizioni di vita in molte carceri, sono stati versati fiumi
di inchiostro da persone esperte ed autorevoli.
I “non colpevoli” che si trovano in carcere, sono solitamente,
cittadini poveri non in grado di pagarsi una assistenza legale di alto livello.
Un abile avvocato, è in grado di appigliarsi ai vari cavilli
legali, oltre alla possibilità di portare il proprio assistito nei vari gradi
di giudizio, fino alla Cassazione.
I processi, hanno dei costi notevoli, costi che aumentano col
procedere dei gradi di giudizio.
Devo riconoscere ai Radicali, la coerenza e la costanza nel portare
avanti il problema giustizia, sempre e comunque anche nel mese di agosto.
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