Un luogo di socializzazione
e di incontro che è andato via via
scomparendo è l’osteria.
Ricordo, quando ero bambino ed andavo a trovare mio nonno materno
ad Ascoli Piceno. Andavo con mia madre a prendere mio nonno all’uscita dal suo
ufficio (lavorava all’ufficio telegrafi); lui mi prendeva per mano e mi portava
all’osteria, dove con i suoi amici faceva una partita a carte, bevendo un
quartino di vino.
L’osteria sostituiva la nascente televisione, era una sorta di
giornale che non si leggeva. Era un luogo per socializzare, ascoltare, vedere,
partecipare, giocare ed anche cantare tutti insieme. Era il ritrovo per giocare
a briscola, tresette, scopa.
La decadenza dell’osteria è legata agli anni del boom economico,
diffusione dei mezzi a motore e lo sviluppo dei bar.
Le odierne città hanno luoghi dove si socializza, ma dove spesso
manca il principale attore: La voglia di stare insieme e di fraternizzare.
Il vivere d’oggi, la ricerca del divertimento ad ogni costo, rapporti umani effimeri,…, comportano un
“depauperamento sociale cittadino” sul quale riflettere.
Savino Giacomo Guarino
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