Una notizia
che merita qualche riflessione è la seguente <<La Regione Piemonte è in rosso>>.
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Come comune
cittadino nonché contribuente mi domando:Ma come è possibile?
Tutti coloro
che si sono alternati alla guida della Regione Piemonte: Consiglieri di
maggioranza, Assessori, Governatore, nelle loro scelte hanno fatto riferimento
alle normali nozioni di aritmetica, aritmetica che si insegna alle elementari?
In base alle
Entrate che stando alla pressa fiscale non sono poche, si sono programmate le
uscite?
La massaia
con lo stipendio del marito riesce a far quadrare i conti.
In Regione -
esiste un bilancio di previsione!
In Regione -
esiste un bilancio consuntivo!
In Regione -
esistono dei controlli interni!
Mi chiedo quindi come è possibile che i passivi si accumulino sui passivi,
senza che si riesca a frenarli?
La politica
in parole semplici, si riduce alla gestione
del pubblico denaro, da spendere per i vari servizi sociali: Sanità,
ecc.
Una azienda
in attivo, deve il suo attivo, ad un attento controllo delle spese.
Se la Regione Piemonte è in rosso,
debbo supporre che le spese siano state superiori alle ENTRATE.
E’ proprio
questo che mi sfugge: Ma è così difficile spendere in
base alle entrate?
Non è questione di abolire le Regioni, la questione è
di riportarle al ruolo originario previsto dal Costituente nel 1948.
Le Regioni
sono diventate dei parlamentini, e i Consiglieri degli onorevolini, questo a
mio avviso ha contribuito a una visione politica che non ha dato buoni frutti.
Si deve
partire da un drastico ridimensionamento
di emolumenti e benefici dei
Consiglieri regionali, vitalizi in primis.
Ogni Ente
locale deve cercare di fare quadrare i bilanci.
I tagli da
Roma esistono, ma l’Ente locale deve fare la sua parte iniziando a tagliare
benefici e retribuzioni, troppo elevate.
Savino
Giacomo Guarino.
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