lunedì 4 maggio 2015

Il mercato ha bisogno di regole

 
Il liberismo ritiene che il mercato, lasciato a se stesso, operi automaticamente. Il mercato sarebbe in grado di auto regolarsi e  auto correggersi. Questa convinzione oltre a dimostrarsi errata, vedere speculatori, porta a distorsioni e disuguaglianze nel tessuto sociale.
In Italia il trionfo del liberismo mostra i suoi frutti: Precariato, disoccupazione, emarginazione, nuove povertà. Solo politiche solidali  e riformatrici, possono condurre il mercato alla ricerca del bene comune. Vorrei concludere ricordando le parole di Paolo VI° - contenute nella sua enciclica Populorum Progressio – 61 – “Non che si debba o voglia prospettare ‘l’abolizione del mercato basato sulla concorrenza: si vuol soltanto dire che occorre però mantenerlo dentro limiti che lo rendano giusto e orale, e dunque umano”.

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