mercoledì 20 maggio 2015

Il TEMPO

Napoleone amava ripetere che il terreno perduto si può recuperare, il tempo perduto no.
Possiamo recuperare quasi tutto, il tempo è impossibile da fermare, rallentare, recuperare.
L’uomo segna il tempo, ma il tempo segna l’uomo, recita un vecchio adagio.
In ITALIA milioni di giovani, privi di lavoro, vedono sfuggire il loro tempo, e di conseguenza il loro futuro.
Il lavoro, quel valore essenziale per realizzarsi, è divenuto quasi introvabile.
Molti infatti, scoraggiati, hanno rinunciato addirittura a cercarlo.
 La vita di questi giovani è vuota, un vuoto assoluto che ti consuma.
Conosco il problema, ricordo ancora con quanta fatica, riuscì a trovare un lavoro nell’ottima azienda nella quale lavoro tuttora.
Eppure questo dramma di milioni di cittadini è poco citato: Mercati, spread, speculazione (mai speculatori), euro, spending,….Una domanda ma l’uomo dove è andato a finire?
Una società che non ponga al centro la persona, può dirsi una società giusta e progredita?

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