14. “Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica.
Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto
alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. Com’è stato giustamente
sottolineato da un esperto:<< noi non accettiamo di separare l’economico
dall’umano,…Ciò che conta per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo di uomini,
fino a comprendere l’umanità intera>>”.
(Paolo VI° - Populorum Progressio).
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Gli
economisti, spesso si dimenticano dell’uomo e incentrano la loro attenzione
sulle misure che intendono adottare, dimenticandosi che queste misure
ricadranno su uomini, donne e bambini. La centralità del profitto e del sempre
maggiore peso delle grandi imprese sulle
scelte politiche del nostro Paese, dovrebbero tenere conto proprio di questo
non si deve “separare l’economico dall’umano”. Il lavoro è un valore umano
fondamentale che non deve essere considerato come merce. La precarietà,
spacciata come flessibilità, non solo non crea posti di lavoro, ma ruba il
futuro a milioni di giovani. Dovere di ogni Governo è pensare che le scelte
adottate, ricadranno, piaccia o non piaccia, sui giovani. I giovani hanno
diritto ad un futuro dignitoso, e per essere tale deve garantire loro un
lavoro. Il precario è sempre da evitare, soprattutto quando riguarda un valore fondamentale come è il LAVORO.
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