martedì 7 luglio 2015

Lo SVILUPPO

14. “Lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo. Com’è stato giustamente sottolineato da un esperto:<< noi non accettiamo di separare l’economico dall’umano,…Ciò che conta per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo di uomini, fino a comprendere l’umanità intera>>”. 
(Paolo VI° - Populorum  Progressio).
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Gli economisti, spesso si dimenticano dell’uomo e incentrano la loro attenzione sulle misure che intendono adottare, dimenticandosi che queste misure ricadranno su uomini, donne e bambini. La centralità del profitto e del sempre maggiore peso delle grandi  imprese sulle scelte politiche del nostro Paese, dovrebbero tenere conto proprio di questo non si deve “separare l’economico dall’umano”. Il lavoro è un valore umano fondamentale che non deve essere considerato come merce. La precarietà, spacciata come flessibilità, non solo non crea posti di lavoro, ma ruba il futuro a milioni di giovani. Dovere di ogni Governo è pensare che le scelte adottate, ricadranno, piaccia o non piaccia, sui giovani. I giovani hanno diritto ad un futuro dignitoso, e per essere tale deve garantire loro un lavoro. Il precario è sempre da evitare, soprattutto quando riguarda un valore fondamentale come è il  LAVORO.

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