<<Ora basta piangerci addosso>>".
(il Giornale, Giovedì 17 dicembre 2015, pag.6, di Laura Cesaretti)
*****
Nel rimandare alla lettura dell'articolo, qualche mia considerazione.
Chi vive senza preoccupazioni economiche, disponendo ampiamente per le proprie necessità, difficilmente ha voglia di <<piangere>>.
Chi viceversa deve vivere quotidianamente:
- Senza un reddito.
- Senza una casa.
- Senza un lavoro.
- Senza alcuna prospettiva per il futuro.
Ha tutti i motivi e tutte le ragioni per piangersi addosso.
Camminando nella città dove abito, Torino, ormai è sempre più frequente vedere scene di indigenza e povertà.
Ieri nel tardo pomeriggio ero in Piazza Castello, un giovane in costume antico di colore bianco, fermo su una pedana, attendeva e sperava in una moneta dai passanti.
In Via Garibaldi una persona seduto per terra stringendosi a un cane, chiedeva l'elemosina.
Esiste un'Italia che soffre e che non riesce a campare questa è la realtà. Realtà che ogni sera alcune trasmissioni televisive, documentano ampiamente e puntualmente.
Nessun commento:
Posta un commento