sabato 18 giugno 2016

Culture alienanti...

“Per conto mio, non sono stato mai capace di accettare la teoria che in una cultura mercantile e agricola l’uomo fosse in via di massima meno – alienato – d quanto non sia in quella tecnologica. Credo che sia il nostro romanticismo retrospettivo che ci conduce a supporre che i contadini o i mercanti o i cacciatori fossero meno condizionati dalle loro tecniche”.
(E.H. Erikson – psicoanalista statunitense)
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Non condivido la tesi di questo psicoanalista, per quanto riguarda la cultura agricola.
Il lavoro dei campi, il contatto quotidiano con la natura, la vita all'aria aperta, situazioni molto diverse, dalla vita di un uomo seduto a una scrivania per 8 ore davanti allo schermo di un computer. Ho lavorato per anni davanti a un computer e ho toccato con mano cosa significa. 
Un giardiniere, un contadino, non è obbligato a fissare uno schermo da seduto ore ed ore.
L'agricoltura non solo è fondamentale per la nostra sopravvivenza, ma anche per la cura del territorio, è un'attività che di alienante non ha nulla.
 

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