giovedì 8 settembre 2016

Disperati - Disperati - Disperati - Disperati.

I mezzi di comunicazione da diverso tempo, ci informano sui “disperati” che fuggono da guerre e devastazioni per venire a sbarcare sulle nostre coste.
A questi “disperati” la mia solidarietà, come uomo e come cristiano.
Tutto ciò premesso è però importante non dimenticare che anche l’Italia, ha i suoi disperati:
- Disperati per la perdita del lavoro.
- Disperati perché il lavoro non riescono a trovarlo.
- Disperati perché esodati, in una situazione molto incerta.
- Disperati perché non hanno più i soldi per pagare il loro
  mutuo e la loro abitazione finirà all’asta.
- Disperati perché hanno contratto una patologia degenera_
  tiva incurabile e invalidante, che non permette più loro di lavorare.
Potrei continuare l’elenco ma penso di aver reso l’idea.
Quello che mi premeva di dire è che la disperazione ha molti volti, anche in Italia.
E’ giusto aiutare i <<disperati non italiani>> che fuggono dalla loro disperazione, è però altrettanto giusto aiutare allo stesso ed identico modo i disperati che sono nati e cresciuti in Italia.
Aiutiamoli tutti: Nessuno escluso.

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