Da
legionario “mulattiere”
ad imperatore,
questo era Vespasiano.
Odiava
il lusso, lo spreco e soprattutto la corruzione.
Non
approvava tutto quello che non era utile alla collettività.
Da
vecchio soldato amava la vita semplice dandone pratica dimostrazione con il
proprio stile di vita.
Amante
del risparmio contro ogni forma di spreco. Si privò senza esitazione di tutti
quei funzionari che si erano dimostrati indegni della loro carica. Si circondò
degli uomini più meritevoli.
Depurò
il senato romano degli elementi non all’altezza del rango senatoriale.
Restituì, ai legittimi proprietari, i beni a
loro sottratti durante la guerra civile.
Impose
agli strozzini, il rigoroso divieto, di fare prestiti ai rampolli delle
famiglie più facoltose.
Dotò
di una adeguata pensione insegnanti di greco e latino, non dimenticandosi
neppure dei poeti.
Favorì
il commercio e l’agricoltura.
Lavorò al fianco degli operai nello sgombero delle macerie del Campidoglio
che voleva ricostruire.
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