giovedì 30 aprile 2020

Le strade dell’Impero romano – l’alfiere solidale

I Romani  diedero, al contrario dei Greci, grande importanza a tre settori: Strade, cloache, acquedotti. Tre settori di grande importanza per un impero.
Le strade costruite dai Romani si riassumono in un numero: 200.000 Km. di lastricato.
Ogni strada era larga 5 metri per permettere a due carri di affiancarsi.
I Romani per misurare la lunghezza delle strade utilizzavano uno strumento, l’odometro, un piccolo strumento che si metteva ad un asse del carro; lo strumento era formato da una serie di ingranaggi dentati. Di questo marchingegno ne hanno parlato: Vitruvio ed Erone alessandrino.
Le strade romane si suddividevano in: galeratum (acciottolato), scavate nel tufo, basolato romano (le più resistenti), Viae (strade extraurbane), Strata (quelle interne ad un centro abitato.
La difesa militare dell’Impero, dipendeva in gran parte dalle strade, era l’esercito ad avere giurisdizione su di esse.
Le strade erano indispensabili: allo spostamento delle legioni,  alle poste imperiali, ai carri con le vettovaglie.
Strade non efficienti avrebbero significato: lenti spostamenti delle truppe, assi e ruote dei carri che si spezzavano, messaggi non recapitati per tempo.
Una componente importante delle strade romane era la pietra miliare (miliarum).
La pietra miliare, consisteva in una colonna circolare su una base rettangolare, infissa nel terreno alta 1,50 mt, con 50 cm. di diametro, sulla sua base era inciso il numero di miglio della strada e più in  alto la distanza dal Foro di Roma.
Nel 20 a.C. Augusto in qualità di Commissario  permanente alle strade, pose il Miliarum Aureum (pietra miliare aurea) nel Foro di Roma. Questa  pietra miliare aurea, era una colonna di bronzo dorato e da questa idealmente partivano tutte le strade; vi veniva riporto l’elenco delle più importanti città dell’Impero e le relative distanze da Roma.   
Nel 44  a.C.  Giulio Cesare  ordinava la predisposizione di un itinerario generale che comprendesse tutte le strade dell’impero. Questa opera richiese ben 25 anni di lavoro, concretizzatosi in un itinerario scolpito nella pietra, collocato nei pressi del Pantheon. Chiunque poteva liberamente copiarne le parti che ritenesse utili.
Nel mondo antico non si conosce una iniziativa analoga.

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