Inizio con una bellissima frase di
Abramo Lincoln che mi piace particolarmente ed è adatta al mio stato d’animo di
oggi.
“Dovremmo
essere così grandi da non offendere e così nobili da non sentirci offesi.
(Abraham Lincoln)”
Stamattina avrei voluto cancellare
con un colpo di spugna le parole che ho detto ieri sera, nel corso di una
conversazione che poi è diventata uno spiacevole litigio.
Non ero arrabbiata, ero
tranquilla...Ma, in determinate cose, sono terribilmente permalosa. Prendo
fuoco facilmente per cose di poco conto, e poi magari in questioni più
importanti non riesco a essere ferma.
Ad ogni modo, sono ancora
amareggiata per aver parlato gridato a sproposito.
Parole cariche di rabbia, dette con
le lacrime agli occhi, trascinate da un'emotività eccessiva.
Talvolta la paura, il senso di
colpa, il senso di inadeguatezza si mescolano in un impasto infiammabile alla
quale manca solo la miccia.
E la miccia può essere una frase
sgradita, un commento un po’ sgarbato, un accenno a qualcosa che ci fa paura e
innesca in noi reazioni fuori luogo.
La lingua mi ha causato più di un
senso di colpa.
Ieri mio papà mi ha dato un
suggerimento: "non dire parole di cui poi potresti pentirti".
E infatti, dopo qualche ora,
sono già più che pentita delle cose che ho detto. Come mi ripeto spesso,
nonostante
il tuo stato d’animo, non è accettabile comportarsi in maniera inappropriata.
Devo ancora fare un gran lavoro su me stessa, un lavoro che certe volte mi sembra enorme.
Sara
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