“L’interno
lo dividono in varie file di tende, mentre all’esterno il recinto presenta
l’aspetto di un muro, munito di torri a regolari intervalli. In questi intervalli
collocano i lanciamissili e catapulte e baliste e ogni ordigno da getto, tutti
pronti a tirare.
Nel recinto
si aprono quattro porte, una su ciascun
lato, comode per l’ingresso delle bestie da tiro e spaziose per le sortite
degli uomini in caso di emergenza.
L’accampamento,
poi è intersecato da strade che si incrociano ad angolo retto, e nel mezzo
pongono le tende degli ufficiali con al centro quella del
comandante che assomiglia a un tempio.
All’improvviso
appare come una città con la sua piazza, le sue botteghe degli artigiani e i
seggi destinati agli ufficiali dei vari gradi
qualora debbano giudicare in occasione di qualche lite.”
(Flavio Giuseppe – Guerra Giudaica, III, 5, 2)
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