“Chi
è più fiacco, si tiri da parte; ma lasci lavorare gli altri, li aiuti, li
sospinga anzi”.
(G.Matteotti)
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mercoledì 30 settembre 2015
lunedì 28 settembre 2015
Concezione superficiale di alcuni economisti
“Hanno una concezione estremamente
superficiale quegli economisti classici per i quali ogni disciplina collettiva è una specie di militarizzazione più o meno
tirannica”.
(E.
Durkheim)
sabato 26 settembre 2015
venerdì 25 settembre 2015
Rifondare il capitalismo
La questione non è, rifondare il capitalismo.
Il problema è dimostrare
se è attuabile il superamento di un
sistema incentrato sulla sfrenata
accumulazione, irrispettosa di tutto, ambiente compreso.
A proposito di Freud
<<Non solo era
un genio, ma a
differenza di molti
altri geni era un uomo
straordinariamente cordiale […] Aveva qualcosa del vulcano non completamente
spento, qualcosa di oscuro, di
rimosso, di riservato.
Mi ha fatto un’impressione che ben
poche persone mi hanno fatto, un’impressione di grande gentilezza, e dietro la gentilezza
di grande forza>>.
( Leonard Woolf, a proposito di Sigmund
Freud, da Downhill all the Way, 1967)
capitalismo e Civiltà
Il capitalismo, con la Rivoluzione Industriale, è un qualcosa di diverso dal concetto di civiltà.
La civiltà
affonda le proprie radici nell’alba dell’umanità.
Il
capitalismo con il suo
linguaggio: mercati, contratti, denaro, mondializzazione, è riuscito non solo a rivestire l’umanità, addirittura l’ha
rimodellata.
Il capitalismo con la Rivoluzione Industriale...
Il capitalismo, con la Rivoluzione Industriale, è un qualcosa di diverso dal concetto di civiltà.
La civiltà
affonda le proprie radici nell’alba dell’umanità.
Il
capitalismo con il suo
linguaggio: mercati, contratti, denaro, mondializzazione, è riuscito non solo a rivestire l’umanità, addirittura l’ha
rimodellata.
giovedì 24 settembre 2015
il mantello riempito d'acqua
- Il Vangelo dello Pseudo Tommaso - testo greco A-
XI, 1-2
racconta
uno dei tanti miracoli di Gesù. Gesù aveva 6 anni, Maria lo manda con una
brocca ad attingere l’acqua, ma Gesù rompe la brocca :
“…sua
madre lo mandò ad attingere acqua e
portarla in casa, dandogli una brocca […] la brocca si ruppe. Gesù allora
stendendo il mantello che aveva indosso, lo riempì d’acqua e lo portò a sua
madre. E sua madre, vedendo il fatto
straordinario che era accaduto lo baciò, e serbava dentro di sé i misteri che
gli vedeva compiere”.
****
Che bella
scena, che descrizione sublime, quale dotto teologo riuscirebbe con parole così
semplici a suscitare nel cuore di chi legge emozioni profonde. Mi pare di
vederla Mari
Oro, incenso. mirra.
“E i magi videro il bambino con sua madre Maria, e trassero fuori
della loro bisaccia dei doni: oro, incenso e mirra”.
(Protovangelo di Giacomo: XXI, 3).
****
Nei Vangeli canonici, non si descrivono
i doni. I doni sono descritti in questo Apocrifo. Gli Apocrifi sono Vangeli non
riconosciuti dalla Chiesa che tuttavia
da alcuni di essi ricava notizie e dati molto importanti.
l' INDIVIDUO nella folla.
“E’ caratterizzato da obnubilamento della personalità cosciente;
predominio della personalità incosciente, orientamento per vis di suggestione e
di contagio, dei sentimenti e delle idee in un medesimo senso; tendenza a trasformare
in atto le idee suggerite. Egli non è
più se stesso , ma un automa diventato incapace di guidarsi con la propria
volontà.
Ha anche la spontaneità, la ferocia con gli entusiasmi degli esseri primitivi”.
( Gustav Le Bon -1841\1931-
psicologo francese)
Sulla psicologia delle folle...
“Ci si
ingannerebbe sulla psicologia
delle folle, se si credesse che vi predominano gli istinti rivoluzionari. Solo le loro
violenze ci illudono su questo
punto. Ma le loro esposizioni rivoltose e distruttrici sono sempre molto
effimere. L’influsso prevalente
dell’inconscio, rende le folle estremamente conservatrici. Abbandonate a se stesse si stancano presto dei loro disordini e si dirigono
d’istinto verso la servitù”.
( Gustav Le Bon -1841\1931-
psicologo francese)
martedì 22 settembre 2015
lunedì 21 settembre 2015
Dagli antri bui...
“Dagli antri
bui della miniera viene la nenia dell’acqua che trasuda, mentre una turba di
miseri, affaccendata e sicura, scova i filoni del minerale procedendo
ricurva con le spalle e con l’anima!
Mentre con
occhio avido di nano guarda le
luccicanti menzogne dell’oro”.
(H. Ibsen – drammaturgo
norvegese – 1828\1906)
domenica 20 settembre 2015
Comune di Torino e strumenti finanziari derivati
Il bilancio del Comune di
Torino presenterebbe, alcune criticità.
Il Comune ha in funzione 25 contratti derivati, stipulati
tra il 2002 e il 2007, alcuni frutto di rinegoziazioni di contratti precedenti,
per un ammontare nozionale complessivo di € 942.799.879,90.
Le banche interessate sono
diverse e fra queste c’è anche la banca che attualmente svolge il servizio di
Tesoreria comunale.
Alcuni esperti che hanno esaminato
la documentazione relativa ai derivati, ritengono che molti di questi non siano
adatti alla funzione per la quale erano stati sottoscritti: Coprire le finanze
comunali dai rialzi dei tassi di interesse.
Un esempio alcuni di detti
derivati utilizzano come parametro Libor Us$, a fronte di debiti che il Comune
ha ovviamente contratto in Euro.
Vediamo allora cosa ha
stabilito la giurisprudenza.
Il Consiglio di Stato, Sez.V, 7 settembre 11, n.5032 e
recentemente il Tribunale
di Milano, sentenza n.5118 del 2011, hanno espresso chiaramente la
seguente linea: I contratti derivati che non rispondono alle finalità di
gestione del rischio, ovvero sono speculativi devono essere annullati.
Mi sembra del tutto logico,
visto che si parla di denaro degli Enti locali, soldi pubblici.
Il Comune di Torino,
abbandonando questi contratti recupererebbe centinaia di milioni di € - da
destinare ai bisogni dei cittadini, che in questo momento ne avrebbero un forte
bisogno.
l'INDEGNO governo
Il primo dovere di qualsivoglia governo è: Garantire il benessere ai propri Cittadini.
sabato 19 settembre 2015
Libera l'oppresso...
Siracide
4, 8-10.
“Libera l’oppresso da chi l’opprime,
e non essere pusillanime nel fare
giustizia.
Sii per gli orfani come un padre,
e come un marito verso le vedove;
sarai come un figlio dell’Altissimo,
e ti amerà più di tua madre”.
venerdì 18 settembre 2015
Malattia professionale
Un mio conoscente
che ha sempre lavorato in un patronato sindacale, si occupava di malattie professionali.Ora in pensione ha la passione per gli scacchi.
Essendo curioso, gli ho chiesto di illustrami a grandi linee, in cosa consisteva il suo lavoro. Ecco la sua risposta:
“La legge prevede che per
vedersi riconoscere una malattia professionale, debba esistere un <nesso causale> tra
il rischio lavorativo cui è stato esposto il lavoratore e la malattia
denunciata.
Il lavoratore si presenta al nostro patronato che istruisce la
pratica.
Il lavoratore è visitato da
un medico presso la sede del nostro patronato. Il medico se ritiene sussistenti
le condizioni necessarie, presenta denuncia all’INAIL territoriale.
L’INAIL territoriale
sottopone a una prima visita medica il lavoratore, a seguito della quale:
Accoglimento o respingimento della domanda.
Il lavoratore al quale è
stata respinta la domanda, viene nuovamente visitato presso il patronato. Il
medico che lo ha visitato, in presenza delle condizioni necessarie, presenta ricorso all’INAIL.
Segue seconda visita medica
all’INAIL: Accoglimento o respingimento della domanda.
Nel caso “frequente” di
respingimento, il lavoratore tramite il Patronato, fa causa all’INAIL: La causa
la paga il patronato.
Qualora il lavoratore vinca
la causa contro l’INAIL, potrà fare una seconda causa al datore di lavoro per
vedersi riconoscere il danno residuale”.
--------- ------------- -----------
Una sola
considerazione: In una Repubblica fondata
sul lavoro, non sarebbe possibile adottare una procedura più snella e meno
farraginosa?
Un lavoratore per vedersi riconoscere la
“malattia professionale” deve fare un simile percorso ad ostacoli?
I non autosufficienti
La riforma del Senato non inciderà in alcun modo sulla carenza
di strutture sanitarie per anziani non autosufficienti.
L’allungamento della durata della vita, impone che lo Stato si
occupi di tutti gli anziani, soprattutto di quelli non autosufficienti.
Parkinson, Alzheimer, ecc., sono
patologie legate spesso all’età. I centri pubblici di assistenza, sono
pochi e quelli privati sono costosi, con le attuali pensioni, pochi se li
possono permettere.
Dopo una vita di lavoro, e relative tasse versate (comprese
quelle per la sanità) trovarsi in vecchiaia a dover pagare per essere
assistiti, mi sembra francamente una grande ingiustizia. Questa questione
attende di essere avviata a soluzione.
mercoledì 16 settembre 2015
MESI di attesa per una visita all'ASL
Un
mio amico aveva prenotato una visita oculistica alla ASL competente: Mesi di attesa!
Un
mio conoscente aveva prenotato un'intervento agli occhi presso l'ASL
competente: Un anno di attesa!
L'alternativa:
Andare privatamente e pagare!!!
Mi
chiedo ma come è possibile questa situazione?
Il
70% del bilancio della Regione Piemonte è per la Sanità; e nonostante questo
70%, una persona deve attendere tutto questo tempo per essere curata?
E'
questa l'attuazione dell'art.32 della Costituzione???
NO ARMI ma AIUTI ALLE FAMIGLIE.
Una tesi ripetuta fin troppo <<in Italia ci sono troppi anziani>>. Tutti debbono invecchiare, si inizia ad invecchiare nel preciso istante della nascita. Invecchiare non è una colpa. Se si vuole rilanciare la natalità in Italia, si devono aiutare le Famiglie. Con aiuti concreti e sostanziosi alle Famiglie, la natalità degli italiani inizierà ad aumentare.
sabato 12 settembre 2015
venerdì 11 settembre 2015
mercoledì 9 settembre 2015
lunedì 7 settembre 2015
il distacco del Deputato
“Il distacco del deputato dalla massa della popolazione,
composta in prevalenza da persone non inquadrate in un partito, segna il
pericolo di un allontanamento sempre maggiore del paese legale dal paese
reale”.
(A.J. Jemolo)
Rigore?
“Non c’è alternativa alla linea politica di rigore. E’ una linea
dura ma se non si persegue c’è il baratro.”
Questa linea di pensiero, mi troverebbe favorevole ad una
condizione, il rigore, il massimo rigore andrebbe perseguito per
eliminare:
- Sprechi
- Privilegi
- Assurde disparita di
trattamento, retributivo e pensionistico.
Il “rigore” non deve cadere addosso sempre agli stessi lasciando
inalterato il privilegio e lo spreco.
Non è accettabile che un cittadino riceva una liquidazione di
svariati milioni di euro. Non è accettabile che un cittadino percepisca una
retribuzione degna di un faraone.
Quello che la maggioranza della cittadinanza vuole veramente è che
i sacrifici li facciano soprattutto, coloro che non ne hanno mai fatti. Un
lavoratore dopo una vita di lavoro si becca una pensione appena sufficiente per
vivere. Il privilegiato si becca una pensione sufficiente a mantenere 20,30, 40
famiglie.
Se non si comprende questo punto essenziale, continuare a chiedere
rigore e sacrifici, non solo non ha senso, ma rischia di indisporre ed
indispettire sempre più cittadini stanchi ed esasperati da tante, troppe
ingiustizie. L’art.3 della Costituzione non è un fantasia ma un principio da
realizzare in concreto e quanto prima.
domenica 6 settembre 2015
Essere affrancati dalla miseria
6. “Essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicura la propria sussistenza, la salute, un’occupazione stabile;…fare
di più ed avere di più, per essere di più; ecco l’aspirazione degli uomini di oggi,
mentre un gran numero d’ essi è condannato a vivere in condizioni che rendono
illusorio tale legittimo desiderio”. (Paolo VI° - Populorum Progressio).
-------------------------
Solo
un grandissimo “uomo” poteva scrivere con tanta passione e calore umano.
Sembra
di sentir parlare un riformatore.
Sembra
di sentir parlare un sindacalista non
concertativo.
Sembra
di sentir parlare un profondo
conoscitore della vita.
Un
papa che scende dalla cattedra e parla al cuore della gente, esprimendone le
aspettative.
In
un’ Italia dove si persegue con “determinazione estrema” un ridimensionamento
dei diritti dei lavoratori,
Paolo VI ci ricorda il
valore dell’occupazione stabile.
Occupazione
stabile o posto fisso, tanto dileggiato e da molti indicato come nemico
pubblico numero 1.
Il
posto fisso come il diritto alla salute, sono
pilastri fondamentali di ogni autentica società democratica e solidale.
Essere di più, contare di più, ecco le giuste e legittime aspirazioni di
ogni uomo e di ogni donna. Avrò letto almeno 50 volte quest’Enciclica e non mi
stanco di rileggerla.
Ho
imparato più da quest’Enciclica che dai paroloni e discorsi dei vari leader che
bucano i nostri teleschermi.
Tutelare la salute del lavoratore
Gli
infortuni e le morti sul lavoro, sono il risultato di un profondo disagio
nel quale versa il mondo del lavoro in Italia.
Esiste
una copiosa normativa in materia di tutela del lavoratore, servirebbero maggiori controlli sui posti di lavoro.
In
una Repubblica fondata sul lavoro, la qualità della vita sui posti di
lavoro, deve essere tutelata sempre e
comunque.
Non
dimentichiamolo mai: La Costituzione
mette al primo posto i diritti della persona, poi quelli dell’impresa.
Due doveri ugualmente importanti.
Oggi sono venuti
alla ribalta due diversi Doveri:
- Dovere di
accogliere i Migranti.
- Dovere di far
sì che gli italiani,non diventino stranieri nel loro stesso Paese.
Sono e sarò
sempre solidale con chiunque necessiti di solidarietà, italiani compresi. Un
dovere non deve escludere l’altro, il dovere di accogliere non deve far
dimenticare, il dovere di salvaguardare l’IDENTITA’ NAZIONALE
del Paese ospitante.
sabato 5 settembre 2015
Ai partiti nemmeno un euro di pubblico denaro
<<I partiti a dieta: il 2xmille
non basta a sanare i buchi
Nel 2015 già esaurito il fondo da 9,6 milioni,
ma i contributi pubblici calano di più>>.
(Il Fatto Quotidiano, Venerdì 4 settembre 2015, pag.2, di Carlo Di Foggia e Marco Palombi).
******************************************************
Nel rimandare alla lettura dell'articolo, una sola considerazione: Ritengo che i partiti non dovrebbero ricevere un solo euro di denaro pubblico. Si facciano mantenere da: iscritti, simpatizzanti e parlamentari. I soldi pubblici servono a risolvere i problemi del Popolo.
venerdì 4 settembre 2015
il PEGNO
Deuteronomio 24, 6.
<<Nessuno prenderà in pegno né le due pietre
della macina domestica né la pietra superiore della macina, perché sarebbe come
prendere in pegno la vita>>.
giovedì 3 settembre 2015
mercoledì 2 settembre 2015
Tutelare l'integrità fisica dei pedoni.
Comune di
Torino
Sindaco
P.zza Palazzodi Città
10122
Torino
E.P.C.
Prefetto di
Torino
Palazzo
Prefettura
10122
Torino
Comandante
Vigili Urbani
Via Bologna
74
10152
Torino
(lettera aperta)
Oggetto:
<<Tutelare il pedone che attraversa sulle strisce>>.
Gentili AUTORITA’,
l’articolo
32 della Costituzione include il diritto
alla salute fra i diritti di ogni individuo. Questo diritto vale anche
per il pedone che attraversa sulle strisce.
In corso
Palermo di fronte ai numeri civici 76 e 75, c’è un attraversamento pedonale con
tanto di semaforo. Regolarmente e quotidianamente, degli automobilisti incoscienti,
passano con il verde per i pedoni.
Oggi alle
ore 17,45 io e mia moglie attraversavamo ed abbiamo rischiato di essere
investiti da ben due vetture. Chi abita in quella zona o chi vi transita,
conosce il pericolo di quell’attraversamento.
Prima che
qualcuno si faccia male, Vi chiedo di valutare le misure del caso:
-
Installazione di una telecamera.
- Installazione
di dossi.
- Fare una
rotonda.
Sono anni
che chi abita in quella zona conosce quell’attraversamento pedonale ed i rischi
connessi.
Certo della
Vs attenzione, sicuro della Vs.comprensione, con l’occasione porgo deferenti
ossequi.
Torino 2
settembre 2015.
Savino
Giacomo Guarino
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